INTRODUZIONE:
Un nuovo scontro per Roma fece sì che le due forti personalità di
Mario e Silla venissero allo scontro, innescando la prima fase delle
guerre civili che turbarono la repubblica fino a segnarne la fine,
attraverso gli epici scontri tra i suddetti Mario e Silla, poi cesare
e Pompeo ed infine Antonio ed Ottaviano. Quando infine Ottaviano
riuscì a riportare la pace, ormai la repubblica era moribonda e, da
abile uomo politico quale era, Augusto seppe astutamente
approfittarne accentrando gradatamente nelle sue mani tutti i poteri.
LA GUERRA CONTRO MITRIDATE: Mitridate Eupatore, re del Ponto, affamato di nuove terre, desiderava espandersi. I Romani, per frenarne le brame, gli opposero il regno di Bitinia, guidato da Nicomeda IV. Mitridate, allora, dichiarò guerra a Roma. La sua prima mossa fu il massacro di più di 80000 cittadini romani in tutta l'Asia in un solo giorno. L'incarico di occuparsi di Mitridate spettava per legge a Silla, però Mario, che nel frattempo era divenuto il beniamino degli Italici, fece sì che Sulpicio Rufo nell'88 a.C. approvasse un plebiscito che assegnava l'incarico di combattere Mitridate a Mario stesso. Silla per far valere i propri diritti marciò su Roma e la città precipitò nella guerra civile. Rufo morì e Mario fu costretto a fuggire in Africa.
LA GUERRA CIVILE: Silla, convinto di aver sedato la rivolta innescata da Mario, partì per l'Oriente per combattere Mitridate, ma nell'87 a.C. Cinna, uno dei due consoli rimasti a Roma, passò dalla parte di Mario e marciò su Roma. Dopo aver occupato la città, Mario proscrisse Silla ed i suoi sostenitori e fece strage di senatori. Per l'anno 86 a.C. furono nominati consoli Mario e Cinna, ma Mario, ormai anziano, per dare ascolto ai suoi detrattori - morì poco dopo. Silla nel frattempo aveva concluso brillantemente la guerra del Ponto in due anni, tra l'86 e l'85 a.C., ed aveva stipulato con Mitridate la pace di Dardano nell'84 a.C.
Cinna
era morto in una rivolta e Silla, rientrato a Roma con l'appoggio di
Pompeo, sconfisse i sostenitori di Mario e nell'82 a.C. massacrò
presso la porta Collina gli Italici. Al suo rientro, per rivalsa su
quelle a suo tempo pubblicate da Mario, la città si riempì delle
liste di proscrizione pubblicate contro i Mariani. Silla divenne
dittatore a tempo indeterminato, portò il senato a 600 membri,
limitandone l'ingresso solo a coloro che avevano già rivestito la
carica di magistrati, cioè a proconsoli e propretori. Il potere
giudiziario passò nelle mani del senato. Silla, tuttavia, sazio
della sua esperienza politica, decise di ritirarsi e si dimise nel 79
a.C..
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