INTRODUZIONE: Il cabaret
è nato in Germania nei primi del '900, fece successo nel periodo tra la prima e
la seconda guerra mondiale ed è una forma di teatro originata dalla
combinazione dei seguenti elementi: teatro, canzone e commedia, messi insieme
dalla capacità del cabarettista e contraddistinta dalle altre forme di
teatro per la presenza di sketch (la comparsa in scena del cabarettista
suddivisa da piccole pause). Inizialmente il cabaret prende piede nei locali
dell'epoca in cui si allestiva il palco davanti ai tavoli in cui gli spettatori
si potevano accomodare e seguire lo spettacolo. Il cabarettista è rigorosamente
vestito di nero con una luce puntatagli addosso che lo fa risaltare molto
rispetto al resto della scena e del locale (ovviamente scuro simile a una
cantina) e tratta temi di carattere satirico che ironizzano i politici del
momento, mentre il tutto è accompagnato da un sottofondo musicale che
accentua alcuni passaggi affrontati dall'attore.
IL CABARET NEI VARI PAESI
IL CABARET
BERLINESE: Dopo la prima guerra mondiale, il
cabaret a Berlino assunse connotati politici (e vi contribuirono, tra gli altri,
scrittori e artisti come Bertol Brecht e Karl Valentin), dichiaratamente
antinazisti, tanto che nel 1935 gli spettacoli vennero vietati. Un affresco del
cabaret berlinese venne tracciato dallo scrittore inglese Christopher Isherwood
in Addio a Berlino (1939), romanzo che offrì a Bob Fosse lo spunto per
girare il film Cabaret(1972), interpretato da Liza Minnelli. La tradizione
satirica del cabaret tedesco continuò nella Germania dell’Est, dove
rappresentò una delle poche forme di opposizione al regime comunista.
IL CABARET ITALIANO:
In Italia il cabaret vero e proprio ha
stentato a lungo ad affermarsi in maniera convincente, e il suo spazio è stato
spesso occupato dal teatro di rivista, dal varietà e dai teatri minimi (tra cui
la Compagnia dei Gobbi di Vittorio Caprioli e Franca Valeri).
DAGLI ESORDI AI
GIORNI NOSTRI: Sviluppatosi alla fine degli
anni Cinquanta del Novecento, in ritardo rispetto agli altri paesi europei, il
cabaret italiano affonda le sue radici nell’atmosfera trasgressiva e
politicizzata che caratterizzava in quegli anni alcuni piccoli locali milanesi.
Al cabaret milanese, inizialmente impegnato culturalmente o politicamente
attraverso la satira, con testi spesso scritti da intellettuali di sinistra, si
opponeva il cabaret romano, volto esclusivamente a divertire il pubblico e
volutamente distante da implicazioni intellettuali o politiche. Negli anni 70'
esordirono o recitarono nel cabaret alcuni dei più stimati attori italiani quali Dario Fo, Paolo Poli, Paolo Villaggio, Roberto Benigni, Gigi Proietti e Diego Abatantuono. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta si è verificata una ripresa del cabaret con l’affermazione di artisti, spesso contemporaneamente o successivamente consacrati dal successo televisivo e cinematografico, quali Paolo Rossi, Lella Costa, Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo, ecc.. Ruolo di primo piano ha avuto, a partire dal 1986, lo Zelig, cabaret milanese che ha portato alla ribalta molti di questi artisti, dando vita a una vivace e rinnovata epoca del cabaret italiano.
esordirono o recitarono nel cabaret alcuni dei più stimati attori italiani quali Dario Fo, Paolo Poli, Paolo Villaggio, Roberto Benigni, Gigi Proietti e Diego Abatantuono. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta si è verificata una ripresa del cabaret con l’affermazione di artisti, spesso contemporaneamente o successivamente consacrati dal successo televisivo e cinematografico, quali Paolo Rossi, Lella Costa, Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo, ecc.. Ruolo di primo piano ha avuto, a partire dal 1986, lo Zelig, cabaret milanese che ha portato alla ribalta molti di questi artisti, dando vita a una vivace e rinnovata epoca del cabaret italiano.
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