In questo post espongo la riforma dell'esercito compiuta da Gaio Mario: dalla struttura..... all'organizzazione tattica.
INTRODUZIONE:
Nella riforma mariana, il console Gaio Mario portò avanti un
programma di riforme dell'esercito romano. Nel 107-104 a.C., tutti i
cittadini potevano accedere all'arruolamento, indipendentemente dal
benessere e dalla classe sociale. Questa mossa formalizzava e
concludeva un processo, sviluppatosi per secoli, di graduale
rimozione dei requisiti patrimoniali per l'accesso al servizio
militare.
STRUTTURA
DEL NUOVO ESERCITO: Fu creata quella che,
nell'immaginario popolare, è la fanteria legionaria, che formava una
forza omogenea di fanteria pesante. I suoi componenti erano reclutati
da stirpi di cittadini; a questa epoca, la cittadinanza romana o
latina era stata territorialmente estesa ben al di fuori dell'Italia
antica e della Gallia cisalpina. All'interno poi delle singole
centurie i legionari formavano gruppi di 8-10 soldati, chiamati
contubernium, a capo dei quali veniva posto un decanus
.Questa nuova unità ebbe una grande importanza a livello strutturale
nella legione (non forse a livello tattico), sia nella gestione
interna della centuria, sia per la vita quotidiana che gli 8-10
soldati compivano insieme, montando la tenda al termine di una lunga
marcia in territorio nemico, dividendo i pasti e condividendo molte
delle comuni fatiche della vita militare. Era, inoltre, abolita sia
la cavalleria legionaria, sia la fanteria leggera di cittadini dei
velites (ovvero la fanteria leggera), che furono però
sostituiti con speciali corpi di truppe ausiliarie o alleate , a
supporto e complemento della nuova unità legionaria, che potevano
consistere anche di mercenari stranieri. A causa della concentrazione
delle legioni di cittadini in una forza di fanteria pesante, le
armate romane dipendevano dall'affiancamento di cavalleria ausiliaria
di supporto. Per necessità tattica, le legioni erano quasi sempre
accompagnate da un numero eguale o superiore di truppe ausiliarie più
leggere, che erano reclutate fra i non cittadini dei territori
sottomessi all'Impero. Un'eccezione conosciuta, durante questo
periodo, di legioni formate da province senza cittadinanza, fu la
legione arruolata nella provincia di Galazia.
ORGANIZZAZIONE
TATTICA: In seguito alle invasioni dei Cimbri e
dei Teutoni, dove le armate romane avevano subito numerose sconfitte,
anche a causa della nuova tattica adottata dalle popolazioni
germaniche (cuneus). Si trattava di una formazione molto compatta e
profonda che mirava a devastare il centro dello schieramento
avversario. Per questo motivo, Caio Mario, intuì che c'era la
necessità di cambiare la tattica tradizionale per poter finalmente
contrastare il nemico germanico, tattica che si era rivelata già
disastrosa ai tempi della guerra annibalica. Egli adottò così uno
schieramento più compatto (che potesse fronteggiare il devastante
impatto del cuneus
germanico), ma allo stesso tempio più flessibile, in modo tale da
poter agire autonomamente all'interno dello schieramento legionario,
e potendo così aggirare i fianchi del nemico (unico punto debole) e
metterlo in gravi difficolatà. L'organizzazione interna tattica
subiva, pertanto, un cambiamento fondamentale: il manipolo perse ogni
funzione tattica in battaglia e fu sostituito, come unità di base
della legione da 10 coorti (sull'esempio di ciò che era già stato
anticipato da Scipione l'africano un secolo prima), ora numerate da I
a X.Furono, come si è accennato prima, eliminate le divisioni
precedenti tra Hastati,
Principes e Triarii
ora tutti equipaggiati con il pilum (arma da lancia, che fino ad
allora era in dotazione ai Triarii).
Nessun commento:
Posta un commento