sabato 26 maggio 2012

La riforma dell'esercito di Gaio Mario

In questo post espongo la riforma dell'esercito compiuta da Gaio Mario: dalla struttura..... all'organizzazione tattica.

INTRODUZIONE: Nella riforma mariana, il console Gaio Mario portò avanti un programma di riforme dell'esercito romano. Nel 107-104 a.C., tutti i cittadini potevano accedere all'arruolamento, indipendentemente dal benessere e dalla classe sociale. Questa mossa formalizzava e concludeva un processo, sviluppatosi per secoli, di graduale rimozione dei requisiti patrimoniali per l'accesso al servizio militare.

STRUTTURA DEL NUOVO ESERCITO: Fu creata quella che, nell'immaginario popolare, è la fanteria legionaria, che formava una forza omogenea di fanteria pesante. I suoi componenti erano reclutati da stirpi di cittadini; a questa epoca, la cittadinanza romana o latina era stata territorialmente estesa ben al di fuori dell'Italia antica e della Gallia cisalpina. All'interno poi delle singole centurie i legionari formavano gruppi di 8-10 soldati, chiamati contubernium, a capo dei quali veniva posto un decanus .Questa nuova unità ebbe una grande importanza a livello strutturale nella legione (non forse a livello tattico), sia nella gestione interna della centuria, sia per la vita quotidiana che gli 8-10 soldati compivano insieme, montando la tenda al termine di una lunga marcia in territorio nemico, dividendo i pasti e condividendo molte delle comuni fatiche della vita militare. Era, inoltre, abolita sia la cavalleria legionaria, sia la fanteria leggera di cittadini dei velites (ovvero la fanteria leggera), che furono però sostituiti con speciali corpi di truppe ausiliarie o alleate , a supporto e complemento della nuova unità legionaria, che potevano consistere anche di mercenari stranieri. A causa della concentrazione delle legioni di cittadini in una forza di fanteria pesante, le armate romane dipendevano dall'affiancamento di cavalleria ausiliaria di supporto. Per necessità tattica, le legioni erano quasi sempre accompagnate da un numero eguale o superiore di truppe ausiliarie più leggere, che erano reclutate fra i non cittadini dei territori sottomessi all'Impero. Un'eccezione conosciuta, durante questo periodo, di legioni formate da province senza cittadinanza, fu la legione arruolata nella provincia di Galazia. 

ORGANIZZAZIONE TATTICA: In seguito alle invasioni dei Cimbri e dei Teutoni, dove le armate romane avevano subito numerose sconfitte, anche a causa della nuova tattica adottata dalle popolazioni germaniche (cuneus). Si trattava di una formazione molto compatta e profonda che mirava a devastare il centro dello schieramento avversario. Per questo motivo, Caio Mario, intuì che c'era la necessità di cambiare la tattica tradizionale per poter finalmente contrastare il nemico germanico, tattica che si era rivelata già disastrosa ai tempi della guerra annibalica. Egli adottò così uno schieramento più compatto (che potesse fronteggiare il devastante impatto del cuneus germanico), ma allo stesso tempio più flessibile, in modo tale da poter agire autonomamente all'interno dello schieramento legionario, e potendo così aggirare i fianchi del nemico (unico punto debole) e metterlo in gravi difficolatà. L'organizzazione interna tattica subiva, pertanto, un cambiamento fondamentale: il manipolo perse ogni funzione tattica in battaglia e fu sostituito, come unità di base della legione da 10 coorti (sull'esempio di ciò che era già stato anticipato da Scipione l'africano un secolo prima), ora numerate da I a X.Furono, come si è accennato prima, eliminate le divisioni precedenti tra Hastati, Principes e Triarii ora tutti equipaggiati con il pilum (arma da lancia, che fino ad allora era in dotazione ai Triarii).

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