mercoledì 23 maggio 2012

Il cursus honorum romano


In questo post spiego come erano strutturate le cariche politiche a Roma.

DEFINIZIONE:
Il cursus honorum è un'espressione latina che significa "successione delle cariche" e che designava l'ordine secondo cui doveva compiersi la carriera politica a Roma e le condizioni richieste per rivestirne le varie magistrature.

 I CONSOLI: Dopo la cacciata dei re, il potere a Roma venne gestito da due consoli (ovvero "coloro che si consultano"). Per tutta la durata della carica, essi godevano di pieni poteri ed esercitavano la magistratura senza dover rendere conto dei propri atti agli elettori. Avevano una guardia del corpo (i littori) che li accompagnava portando le insegne del potere assoluto (o imperium), comandavano l'esercito, convocavano il Senato, presiedevano le assemblee del popolo, e avevano il supremo controllo delle attivitа pubbliche, tranne quelle religiose. Ciascuno dei due consoli godeva del diritto di veto ("potere di frapporsi"), ovvero poteva impedire una decisione del collega, quindi per far si che una decisione andasse a buon fine dovevano essere d'accordo tutti e due.
 
GLI ALTRI MAGISTRATI: Nel periodo che segue la prima codificazione scritta (le XII tavole, del 450-451 a.C), accanto al consolato vennero a porsi altre magistrature: infatti, l'accumulo di competenze sempre più numerose nelle mani dei consoli e le rivendicazioni della plebe per conquistare maggiori diritti e partecipare in maniera più incisiva alla gestione della repubblica, rendevano necessario creare organi di governo sempre più differenziati. Le caratteristiche comuni a tutte le magistrature erano tre: la temporaneità (le cariche duravano un' anno), l'elettività (le cariche dovevano essere elette dal popolo), la collegialità (tutti i magistrati si riunivano nei rispettivi collegi costituiti da tutti coloro che svolgevano la stessa carica per consultarsi). Erano (in ordine di importanza): questura, edilitа, pretura e censura, e venivano eletti da diverse assemblee: i Comizi Centuriati eleggevano i consoli, i censori e i pretori; i Comizi Tributi eleggevano gli edili e i questori. Infine vi erano i Concili tributi che eleggevano i tribuni della plebe (potevano imporre il veto alle decisioni dei consoli e difendevano i diritti della plebe).


QUESTORI: Aministravano il denaro pubblico, incassavano i tributi, pagavano gli stipendi ai soldati e ai dipendenti dello stato. Inizialmente essi erano due, ma andarono sempre aumentando per arrivare, sotto il governo di Cesare, a quaranta. Il moltiplicarsi del loro numero fu determinato anzitutto dall'accrescersi del territorio e dalla necessità di possedere un'amministrazione finanziaria adeguata alle nuove conquiste. Il primo questore plebeo venne nominato nel 409 a.C.


EDILI: Sovraintendevano ai mercati e all'approvvigionamento della cittа, si occupavano degli spettacoli, della manutenzione delle strade e degli edifici e dell'ordine pubblico. Inizialmente gli edili plebei erano distinti da quelli patrizi, ma in seguito la carica fu unificata.
Gli Edili Cereali erano i due edili di condizione plebea istituiti da Cesare con il compito di vigilare sull'approvigionamento della città.


.PRETORI: Costituivano una delle magistrature più antiche: infatti pretore era il nome dato in origine ai due supremi magistrati patrizi, in seguito chiamati consoli, che vennero affiancati nel 366 a.C. da un terzo pretore che esercitava il suo potere nel campo della giurisdizione civile. Accanto al pretore che amministrava la giustizia a Roma venne a porsi, nel 242 a.C. quello incaricato di esercitarla fuori Roma, a causa degli intensificati rapporti con popoli stranieri. Il loro numero andò quindi aumentando per far fronte ai sempre più numerosi interventi che l'espansione dello Stato romano richiedeva. Passarono da 6 a 8 sotto il governo di Silla, per poter presiedere contemporaneamente a più tribunali criminali.

CENSORI: Erano due e avevano il compito di effettuare il censimento, ossia di aggiornare le liste elettoriali e militari dei cittadini e dei loro patrimoni. I censori venivano nominati ogni cinque anni e in seguito (312 a.C.) venne attribuito loro ache il compito di redigere le liste dei senatori. Le operazioni di censimento avvenivano al Campo Marzio, dove ogni cittadino doveva, sotto giuamento, dichiarare il numero dei figli, la composizione della sua famiglia e l'ammontare del suo patrimonio.

I TRIBUNI DELLA PLEBE:Nell'antica Roma, denominazione attribuita ai capi della plebe eletti annualmente, istituiti nel 494 a.C.. Il potere dei tribuni della plebe, fondato su giuramento di fedeltà della plebe stessa, fu in origine di carattere rivoluzionario, poiché essi potevano invalidare atti o sentenze dei magistrati ritenuti lesivi dei diritti di un plebeo, nonché riunire i concili della plebe e promuovere i plebisciti. Quando questi (legge Ortensia, circa 287 a.C.) furono equiparati alle leggi, i tribuni della plebe divennero veri e propri magistrati. Protagonisti della vita politica in età repubblicana, furono esautorati in età imperiale.

Nessun commento:

Posta un commento